sabato 7 maggio 2011

Trading e gioco d'azzardo


Piccole analogie, grandi differenze.

In tempi di crisi, tipicamente, i giochi d'azzardo sono molto popolari. Cresce l'insicurezza e tutti siamo spinti a sognare un improvviso colpo di fortuna, in grado di cambiarci la vita. La maggior parte delle persone ci prova con lotterie di ogni tipo. Alcuni altri, spesso persone colte e intelligenti, che non amano affidarsi alla cieca fortuna, scelgono la strada del trading. Ma molti trader confondono trading e gioco d'azzardo. E rischiano di rovinarsi come un qualsiasi scommettitore sprovveduto.


Il trading non dev'essere concepito come una lotteria, dove azzeccando con grande fortuna i numeri giusti, si diventa ricchi di colpo. Non è con un solo trade che si può vincere o perdere la partita del trading. Il trading è piuttosto un lungo campionato, con molte partite da giocare, e solo a fine campionato si potrà dire chi ha vinto e chi ha perso. Si può arrivare ai primissimi posti, ma bisogna sapere che i grandi edifici si costruiscono mattone su mattone.
Pur non essendo un gioco d'azzardo, il trading presenta diverse analogie con il più tipico gioco da casinò, il poker. Nel poker non importa molto vincere una mano di carte, e spesso nemmeno il risultato di una singola serata. Il pokerista esperto accetta di perdere molte piccole poste, e talvolta anche puntate forti, fiducioso nelle occasioni favorevoli in grado di rendere positivo il bilancio sul lungo termine. Non fa previsioni sulle carte che usciranno e non fa scommesse. Sa quanto il Caso può essere imprevedibile (Giocare col Caso). E' molto attento a non bruciare le sue fiches in situazioni incerte, proteggendone il più possibile, per averne abbastanza quando si presenterà il suo momento. Non gioca tutte le mani, ma solo quelle dove ha in partenza buone carte, e buone probabilità a favore.
Il trader esperto fa altrettanto. Accetta le perdite e chiude spesso il suo gioco con piccole perdite, evitando di esporsi troppo nei singoli trade. Protegge il capitale per poterlo impiegare quando gli si presenterà una buona occasione. Punta forte solo quando gli è evidente che la situazione è a suo favore.
Se decide di aprire un trade, lo fa perchè ha attentamente valutato che il prezzo dovrebbe subito muoversi a suo favore. Se il trade gli va contro lo chiude senza titubanze, accettando la piccola perdita come fisiologica a questo tipo di gioco. Se il trade inizia ad andare bene, resta a guardarselo mentre produce profitti, e lo lascia aperto tutto il tempo necessario affinché il movimento sviluppi tutta la sua potenzialità, spostando progressivamente il suo stop. Se il profitto si è fatto sostanzioso, chiude il trade, prende subito i soldi sul tavolo e si prepara alla prossima occasione. Il buon trader non fa previsioni e non fa scommesse. Attua il suo piano di gioco con freddezza, perché sa di avere un piano di gioco vincente. Può perdere poco su molti trade, e chiuderà anche qualche giornata in perdita, ma sa che a fine settimana avrà guadagnato più di quanto ha perso. Nel poker e nel trading, un pò come nella boxe e, forse, nel calcio, la strategia di gioco deve necessariamente essere difensiva. L'affondo va dato solo quando l'avversario è sbilanciato.

Il trading non è come il gioco d’azzardo. Come ora sappiamo ci sono importanti punti in comune, ma anche sostanziali differenze.
Torniamo all'esempio del casinò e proviamo un altro gioco, la roulette. Se andiamo al casinò e decidiamo che nella serata siamo disposti a perdere un massimo di 200 euro giocando alla roulette, sappiamo che le probalilità di successo sono stabilite dalle regole del casinò, e che tali probabilità sono sfavorevoli, anche se di poco, per il giocatore. Anche nel trading, chi utilizza un approccio abbastanza evoluto, stabilisce a priori quanto è disposto a spendere per poter affrontare ciascun trade o ciascuna seduta di trading.


La differenza tra la roulette e il trading sta nelle differenti probabilità di successo di ogni singola puntata o operazione. Alla roulette le probabilità sono stabilite dal casinò e sono sfavorevoli al giocatore. Nel trading le probabilità di successo dipendono dall'abilità del trader, che può selezionare le operazioni nelle quali ritiene di avere un vantaggio.

Come abbiamo visto, sia nel poker che alla roulette, ciò che distingue il trader dal giocatore d’azzardo consiste nella possibilità che ha il trader di scegliere solo le operazioni nelle quali ritiene di avere un vantaggio in termini di probabilità di successo.
In ogni momento il prezzo un titolo può salire o scendere, e il suo andamento può risultare difficile da prevedere o del tutto imprevedibile. Operiamo nel campo delle ipotesi e delle probabilità. Ma ci sono momenti in cui le probabilità possono essere molto “sbilanciate” a favore di un rialzo o di un ribasso. Il trader esperto impara ad agire in questi momenti e sfrutta le probabilità a proprio favore.
Il trader, similmente a un giocatore di poker deve:
  1. stabilire, prima di iniziare il gioco, quanto è disposto a rischiare
  2. aprire un trade solo quando vede occasioni in cui la sua “scommessa” può avere un elevato potenziale di probabilità
  3. selezionare le occasioni le più favorevoli sotto il profilo del rapporto rischio/rendimento.
Per concludere: tutti sono in grado di grattare su un cartoncino e di fare una scommessa o andare ad un casinò per puntare alla roulette, molti si dedicano al trading come ad un gioco, pochissimi fanno trading con la nesessaria esperienza e preparazione, indispensabili per comprendere quali sono lo operazioni nelle quali ci sono dei reali vantaggi in termini di probabilità. Così la maggior parte dei trader perde soldi a favore di quei pochissimi che sono disposti ad affrontare il percorso di studio ed impegno necessari per potersi garantire un vantaggio operativo. Troppo spesso si affronta il trading come un gioco, mentre in realtà è un lavoro impegnativo che richiede, come tutte le altre professioni, studio e preparazione.
Il trader è maturo quando, consapevole delle dinamiche di un sistema caotico, ha imparato a non fare previsioni ingenue e a non fare scommesse.


                                                              "Investire è semplice, ma non è facile"
                                                                                                                        Warren Buffett

Nessun commento:

Posta un commento