domenica 12 giugno 2011

Il trading sull'aglio

(“Ridurre la complessità” n. 2)

Il fatto che l'aglio fa bene alla salute è ormai una certezza. Non saprei dire se l'aglio è una materia prima trattata sul mercato di Chicago, anche se sta avendo i suoi momenti di gloria sui grandi mercati dell'ingrosso ortofrutticolo e nel commercio con la Cina. Ma conosco un tipo, un rude personaggio, che con un unico trade sull'aglio ha realizzato la sua personale fortuna.
Vi racconto la storia di successo di Lino, un piccolo grande trader, che mi è capitato di conoscere. La sua è una storia semplice, incredibile ma vera. Per quanto possa sembrare inverosimile, la riporto esattamente come mi è stata raccontata dal protagonista. Lino ha studiato alle elementari e il suo italiano è davvero povero, ma sa fare bene i conti e gestisce un negozio di ortofrutta come un vero manager. Lino è un campione fra i “fruttaroli”; nel suo grande negozio, al centro della città, ha una decina di commessi, tutti indaffaratissimi con una folla di clienti che si aggirano fra insalate, peperoni, cetrioli, banane, mele, e quant'altro può dare l'agricoltura.
Il negozio ha due casse che suonano sempre allegramente. E' un mercato continuo, c'è sempre movimento. Lui se ne sta tranquillo seduto su una soglia che affaccia sulla strada a fumare il suo toscano, osserva e dirige tutto con lo sguardo. Lino è partito praticamente da zero. Da un minuscolo negozietto senza pretese, in una squallida, benché popolosa periferia. Nel giro di alcuni anni, senza mai fare il passo più lungo della gamba, si è dapprima spostato con il suo negozietto nel centro città, poi ha preso un negozio più grande e via via ha costruito il suo business dalle solide basi.

E' davvero un numero uno. Sono sempre stato incuriosito da personaggi come lui. Tipi con il minimo di quello che comunemente si definisce “cultura”, ma con il massimo di qualcosa che può essere definito “senso pratico”, un mix di intelligenza ed intuito. Doni di natura.
Nel suo piccolo, Lino è anche un campione del capitalismo contemporaneo. Paga pochissimo i suoi dipendenti e punta a incrementare la sua clientela, non esagerando con i prezzi e accontentandosi di lucrare poco sulle singole vendite. I suoi prezzi sono bassi e così è bassa anche la qualità dei prodotti che tratta. Rilascia sempre lo scontrino, ma, conoscendolo, sospetto che ha trovato comunque il modo per scansare il più possibile le tasse.

Frequentando da un po' di tempo il suo negozio, mi è capitato di stabilire con lui una certa confidenza e, di tanto in tanto, di scambiare due chiacchiere su come vanno gli affari e sull'andamento dei prezzi al mercato all'ingrosso.
In effetti, io non saprei dire se uno come lui può essere definito un “trader”. Lino certamente non pratica il trading online e, quasi certamente, non sa nemmeno cos'è il trading o la borsa. Lui conosce e frequenta dal vivo il mercato locale dell'ingrosso ortofrutticolo. La sua esperienza di trading è cominciata ed è limitata a quel mercato. Forse sa leggere, ma sicuramente non legge né libri, né giornali, anche se il suo negozio è pieno di giornali con vecchie notizie che i suoi dipendenti utilizzano per incartare la merce. Eppure Lino mi ha dato una interessante lezione, spiegandomi come, qualche anno fa, aveva realizzato una brillante operazione di trading. Sull'aglio.
Mi stava raccontando un po' della sua vita e di come da misero fruttarolo di periferia aveva realizzato il suo piccolo impero. Tanti piccoli passi, mattone su mattone, comprando e rivendendo in giornata, incrementando piccoli profitti.Vedete, dottò, non è che uno così si arricchisce, ma ci campa bene. Bisogna sapersi accontentare”, disse girandosi fra le dita di mani grosse e callose il suo mezzo toscano. “Sò andato avanti così per anni, ho faticato assai e non mi sono mai lamentato. Ma è venuto il mio momento fortunato”, si fermò per fare due lunghe boccate dal sigaro, “quando l'aglio cominciò a salire.” Ero molto incuriosito, ma lui mi spiegò tutto senza che io glielo chiedessi.
Ci fu un periodo, che io ogni giorno che andavo al mercato vedevo che l'aglio aumentava, ogni giorno aumentava. Ma non è che aumentava di poco, ogni giorno il 7 o l'8 per cento, a volte anche di più. Il prezzo non scendeva mai e non si fermava. Allora mi sono lanciato nell'affare, ho comprato forte, tutto l'aglio che potevo comprare, con tutti i soldi che avevo. Il prezzo dell'aglio ha cominciato ha crescere ancora di più. Dopo due settimane ho venduto tutto e ho triplicato il capitale; in pochi giorni avevo guadagnato più di quanto non avevo fatto in dieci anni di lavoro”.

Tutto qua. Lino il fruttarolo, con un unico trade, sull'aglio, aveva cambiato la sua vita. Lino non fa trading abitualmente, anzi, forse non è affatto un trader, non sa niente di economia, di fondamentali, di analisi tecnica. Non ne sa proprio nulla. Ma il suo trading sull'aglio va considerato un trade esemplare. Lino ha aperto il suo trade semplicemente perché aveva visto l'emergere di un forte trend. Intuito e fortuna. Per me è stata una lezione importante su come il trading può essere anche estremamente semplice. Se si vuole ridurre al minimo la complessità si fa così: una, o pochissime operazioni, in presenza di un forte trend. Occorre un po' di fortuna. (N.B.: nel mondo contadino l'aglio è anche considerato molto efficace contro il malocchio.)

                               “Essere superstiziosi è da ignoranti; ma non esserlo porta male!”
                                                                                         Eduardo De Filippo

5 commenti:

  1. Il tuo amico Lino è un fortunato, ma secondo me anche avventato. Ha rischiato con un'unica operazione di mettere a repentaglio il lavoro di anni, fatto di piccoli ma costanti guadagni.
    Se il prezzo dell'aglio avesse cominciato a scendere o gli sarebbe marcito in attesa di un rialzo o avrebbe dovuto svenderlo. Esattamente quello che sta succedendo in questo momento in borsa. Talmente grande la convinzione del Long alla fine di aprile che chi si è esposto troppo................

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  2. Condivido in parte l'osservazione. Il trade di Lino è stato abbastanza fortunato e anche parecchio avventato. E' sempre sbagliato, come si usa dire, mettere tutte le uova in un solo cesto. Ma è anche vero che senza rischio non può esserci profitto.
    Il trade sull'aglio a me ha insegnato come si può fare risultato con poche operazioni, ben selezionate, in presenza di un trend solido.

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  3. Bella questa storia. Sull' aglio fu coraggio e fortuna, mentre sulla sua tenacia, costanza e conoscenza del mercato nulla da dire. Un bell' esempio su cui riflettere. Saluti

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  4. Eh, il fascino della semplicita'. bella storia, ma investire i risparmi di una vita di lavoro in una sola cosa e' sempre una cattiva idea...
    Ciao
    Marco

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  5. Concordo con Anonimo, Lino ha fatto un grave errore. Ma la sua storia è comunque curiosa ed interessante.

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