sabato 30 luglio 2011

Il bricolage del trading

Quelli che hanno fatto esperienza di bricolage lo sanno. Il "fai da te", i piccoli lavoretti di casa per riaggiustare un elettrodomestico difettoso, per cambiare la rubinetteria del bagno o della cucina, per il montaggio del mobile comprato all'Ikea o per la sistemazione delle tende sulla veranda possono rivelarsi, quando tutto fila liscio, occasioni gratificanti ma anche, in alcuni casi, frustranti. E' tutta questione di sapere come si fa e, ancor di più, di avere gli attrezzi giusti. Nel bricolage è piuttosto facile usare un cacciavite e stringere bulloni, ma di tanto in tanto si incontrano situazioni nelle quali si è costretti a lavorare con aggeggi mai visti prima e ad usare strumenti complicati che, alla prova pratica, non danno mai il risultato sperato. A volte un problema apparentemente semplice come regolare la pressione della caldaia, per motivi incomprensibili, diventa una questione da esaurimento nervoso; e, in questi casi, esausti, si lascia perdere e si telefona all'esperto. Non si può essere bravi e capaci di cavarsela sempre e in ogni tipo di situazione. Impossibile farcela se, addirittura, non si dispone dell'attrezzo adatto per quel preciso problema.

Il trading è come il bricolage, può dare momenti di croce o delizia. I problemi da affrontare nel trading sono di tipologia molto varia, perché i mercati presentano evoluzioni sempre diverse. E bisogna imparare a cavarsela nel migliore dei modi in ogni tipo di situazione. Anche per il trading è tutta una questione di attrezzi. Bisogna avere lo strumento adatto per operare in ogni specifica circostanza.
A volte basta un semplice cacciavite, a volte serve il martello, a volte la chiave inglese.
Fuor di metafora, nel trading spesso possiamo adoperare una semplice media mobile, a volte può essere utile un oscillatore come l'RSI, a volte può far molto comodo un buon supporto.
E' importante però che quelli che andremo ad usare siano attrezzi di qualità, che siano a misura del materiale da lavorare e che sappiamo come vanno utilizzati da veri professionisti.
Abbiamo già parlato delle medie mobili, di come possono essere tarate e dell'uso che se ne può fare (vedi: Come stare sempre dalla parte giusta).


Come usare l'RSI
Oggi ci soffermeremo sul RSI, perché in non rari casi possiamo realizzare trade profittevoli grazie all'uso accorto ed intelligente di questo strumento davvero semplice.
L'RSI è un oscillatore molto interessante ed anche utile che però va impiegato con estrema cautela.
Esso ha il pregio di indicare con grande precisione quando un titolo è troppo comprato o troppo venduto in un determinato intervallo di tempo. Ma, se usato da solo, non può fornire alcuna indicazione sugli sviluppi possibili del movimento di prezzo che l'oscillatore sta misurando. Ad esempio, quando il titolo è troppo comprato, l'RSI segnala l'eccesso portandosi ai suoi massimi, ma nessuno è in grado di sapere se la forza che ha prodotto quell'eccesso può continuare ad imprimere una ulteriore spinta rialzista al prezzo oppure se dal livello estremo raggiunto il prezzo inizierà a correggere. I manuali di trading sostengono che l'RSI è in grado di segnalare in anticipo i cambiamenti di tendenza del prezzo quando, raggiunti i suoi estremi, l'oscillatore mostra un andamento divergente da quello del prezzo. Il che spesso è vero; ma, purtroppo, non sempre. Ciò succede per un fenomeno estremamente semplice: se c'è un forte trend rialzista (o anche ribassista) l'RSI va presto in ipercomprato (o in ipervenduto). Ma, se il trend è davvero sostenuto, come ad esempio è stato negli ultimi anni quello del Franco svizzero rispetto all'Euro, i "segnali" dell'RSI si mostrano del tutto infondati e il prezzo di EURCHF può tranquillamente continuare a scendere.
Esaminando il grafico del EURCHF ci rendiamo conto di come l'RSI sia rimasto in ipervenduto per giorni, settimane e addirittura mesi e, nonostante le molte divergenze, il prezzo della coppia sia andato sempre più giù.


Attenzione, quindi, quando si utilizza questo oscillatore.
Fidarsi troppo delle divergenze, in situazioni di forti tendenze, potrebbe rivelarsi davvero pericoloso e farci entrare in trade contrari al trend dominante di lungo periodo. Ora che sappiamo stare in guardia dal suo uso improprio, vediamo in quali situazioni di mercato l'RSI può essere impiegato con profitto.
Come si sa, e come mostra il grafico, l'EURUSD da marzo 2011 è ingabbiato in un mercato laterale che oscilla fra i livelli di 1.40 e 1.48, e non è un caso che la sua media a 50 giorni è quasi perfettamente orizzontale.


Sappiamo che il dollaro è e rimane drammaticamente debole, e che anche l'Euro ha ridotto la sua forza per la crisi del debito dei PIIGS.
Poiché questo stato di debolezza di entrambe le valute sembra destinato a continuare, in virtù del fatto che all'orizzonte non si intravedono novità tali da modificare lo scenario macro, possiamo ragionevolmente ritenere che l'EURUSD potrebbe restare in questa fase di lateralità fino a prova contraria. In queste situazioni, in questo tipo mercato, non c'è un trend forte e ben definito e, tipicamente, l'incertezza degli operatori manderà ancora per un certo tempo il prezzo un po' su e un po' giù.

In questi casi, operando su timeframe più brevi come quello su base oraria, l'RSI può segnalarci gli eccessi di acquisti e vendite in un mercato non direzionale e, attraverso le sue divergenze, consentirci di aprire trade con buone probabilità di profitto.
Nel prosieguo vedremo come migliorare l'utilizzo di questo strumento attraverso il suo impiego combinato con strumenti preziosi come i supporti e le resistenze.

“Le condizioni cambiano sempre e le tecniche devono essere adattate"
Shigeru Nakamura






Nessun commento:

Posta un commento