domenica 28 agosto 2011

Euro Über Alles

La guerra delle valute continua e, come sovente accade nel corso delle guerre, capita di assistere a veloci cambiamenti di strategie e capovolgimenti di fronte.
Vi ricordate i resoconti sulla crisi dell'euro di due settimane fa? Ricordate gli allarmi sul debito pubblico italiano, la crisi greca, la Spagna, il Portogallo, l'Irlanda? Ricordate gli annunci di disastro imminente per la moneta europea? Avete temuto per il rischio che i  PIIGS o la Germania fossero costretti ad uscire dall'euro?
Bene, sono trascorsi esattamente 14 giorni e la situazione delle forze in campo è, almeno per il momento, completamente capovolta! Mentre scriviamo e leggete, l'Euro, la moneta “senza futuro”, data già per finita, sconfitta dalla storia, piegata dagli errori del suo stato maggiore e dalla forza degli eserciti nemici, ha, inopinatamente, ritrovato forza e vigore, vince su tutti i fronti, si dimostra la moneta più forte e sta letteralmente sbaragliando tutte le valute concorrenti.
La valuta europea ha ripreso la sua salita sul dollaro e sulla sterlina; e questa non è una novità, considerato che USA e Gran Bretagna non se la passano meglio dell'area euro in materia di debito e di deficit pubblico. La grande novità è che l'euro sta salendo anche contro lo Yen, contro il dollaro canadese e, dulcis in fundo, contro il Franco svizzero, verso il quale ha recuperato in pochi giorni circa il 17%.




Movimenti di questa ampiezza e con queste imprevedibili caratteristiche mostrano come sia complicato il mestiere del trading e spiegano anche perchè, sollecitati dall'apparente casualità di tali movimenti,   i trader siano spesso tentati  ad agire come scommettitori (vedi: Scommesse? No, grazie!).



Diamo uno sguardo ai principali grafici:

euro/dollaro













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euro/sterlina

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euro/dollaro canadese














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euro/yen














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euro/franco svizzero















Considerando la fase di incertezza politica  che caratterizza oggi l'Europa ed il fatto che la tendenza di lungo periodo dell'Euro rispetto alle tradizionali valute rifugio, Franco svizzero e Yen, è chiaramente ribassista, il trader potrebbe pensare che quella che stiamo osservando è semplicemente una correzione e che presto l'euro potrebbe riprendere la sua discesa.
Tuttavia, il  movimento dell'Euro verso l'alto è piuttosto ampio ed evidente e, pur nell'usuale volatilità che contraddistingue i mercati delle diverse coppie valutarie, il fatto che l'Euro tende a rafforzarsi nello stesso momento verso tutte le altre principali valute rappresenta inequivocabilmente un segnale di vera forza.
E', pertanto, naturale domandarsi che cosa stia succedendo nella guerra valutaria, perché si è prodotta questa generale inversione di tendenza e cosa può spiegare la ritrovata energia della valuta europea. 

In effetti la spiegazione è estremamente semplice: ad eccezione della BCE, l'unica banca centrale costretta a mediare fra gli interessi non convergenti degli Stati che usano l'Euro, tutte le altre Banche centrali sono impegnate a deprezzare le loro valute (USA e Gran Bretagna) o a far in modo che non si apprezzino troppo (Canada, Giappone e, da ultimo, la Svizzera). Lo fanno per stimolare investimenti dall'estero e per difendere la competitività delle loro esportazioni e, per conseguire questi obiettivi, tutte le banche centrali, con l'unica eccezione della BCE, hanno lanciato al massimo le rotative e stanno stampando moneta senza troppo preoccuparsi del rischio di inflazione. 
La BCE, al contrario, tiene fermo il principio di contenere l'inflazione al 2%, secondo i desiderata della Germania, e, in questa logica, dopo aver alzato, seppur di poco, il tasso ufficiale di sconto, dichiara di non volere stampare nuova moneta e chiede agli stati europei finora poco virtuosi di attuare politiche di estrema austerità. Così, paradossalmente, nonostante i tanti guai dell'Europa, ben noti agli italiani, l'Euro, anche per effetto dell'infelice destino del dollaro, ha assunto il ruolo di valuta rifugio. 
Tutto qua. Almeno per il momento. 


Difficile dire quanto a lungo sarà sostenibile questa rigidità europea e se la strategia di politica monetaria voluta dallo stato maggiore tedesco non rischi di trasformare le attuali conquiste dell'euro in una disfatta finale dalle imprevedibili proporzioni. 


"La guerra non è che la 
continuazione della politica con altri mezzi"
Karl von Clausewitz


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