giovedì 18 agosto 2011

Odo augelli far festa…

E' gia' passata la tempesta? Lo speriamo davvero, ma restano molti motivi di scetticismo. I tagli di spesa pubblica rischiano di produrre nuova stagnazione.

La BCE compra i titoli di stato italiani, il governo italiano s’impegna a spremere i ceti deboli e medi e, in aggiunta,  le Autorita’ di vigilanza delle Borse di Italia, Francia, Belgio e Spagna impongono uno stop temporaneo alle vendite di titoli allo scoperto.  I mercati hanno avuto alcune risposte che aspettavano dalla politica. Si è allentata la paura di un disastro del debito in Europa e le borse hanno festeggiato.  Almeno per il momento, i nuvoloni che avevamo visto ad inizio agosto sembrano diradati.
Possiamo ritenere che e’ gia’ passata la tempesta?  Lo speriamo davvero, ma restano molti motivi di scetticismo. Certo, si puo’ tirare un sospiro di sollievo, perche’ almeno per il momento sembra scongiurato un improvviso ed imprevedibile avvitamento di una nuova crisi borsistica che ci avrebbe ricacciati nell’incubo gia’ vissuto dopo il fallimento di Lehmann Brothers. Ci sono tuttavia piu’ elementi che ci lasciano perplessi o, peggio, molto preoccupati. Il primo: si puo’ oggi credere che la politica (i politici) d’Europa e degli USA, per non parlare dell’Italia, sia oggi capace dei comportamenti virtuosi, della responsabilita’ e della coerenza che sono mancati fino a due (2) settimane fa? Personalmente faccio piuttosto fatica a pensarlo. La signora Merkel, che oggi detiene da sola il potere di decidere le sorti dell’Europa e dell’Euro, nel suo incontro con un monsieur Sarkozy minacciato di declassamento, ha fatto capire che la Germania gradirebbe guidare una sorta di Comitato per la salute dell’economia europea, ma non intende farsi carico più di tanto dei debiti altrui. E che, pertanto, la speranza di salvare mezza europa con gli Eurobond a carico dei Tedeschi è per il momento una pia illusione.
Per limitarci al caso dell’Italia e’ sufficiente ricordare che non piu’ di un mese fa il capo del governo chiedeva al ministro delle finanze di abbassare le tasse. Nessuno in buona fede puo’ credere che il signor Bunga Bunga, il buontempone barzellettiere,  sia affidabile come attuatore di una politica di rigore. L’Italia sembra destinata a restare a lungo l’anello debole, e forse il piu’ minaccioso, della catena delle debolezze della finanza europea.
In aggiunta ai rischi connesssi all’instabilita’ dell’area Euro, sono anche confermati i grossi problemi della finanza e della politica degli USA e della bassa crescita dell’economia di tutti i maggiori Paesi occidentali, ad eccezione della sola Germania che pure sta registrando un rallentamento della sua economia.
Cio’ che e’ ancora piu’ preoccupante e’ che le scelte di politica fiscale che tanti Paesi stanno adesso compiendo, politica basata su pesanti tagli di spesa, produrranno assai probabilmente una contrazione dei redditi e dei consumi tale da spingere il mondo verso una nuova fase di stagnazione, o addirittura di recessione economica.
Per il momento, comunque, gli Italiani, chi piu chi meno, tireranno la cinghia. Per la verita’ alcuni, i soliti, la tireranno moltissimo, altri non la tireranno affatto. Ma non sembra che con i “sacrifici” che il governo oggi ci chiede, il futuro dell’Italia potra’ essere migliore.

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